Mantenere una piscina è un impegno che richiede attenzione sia in termini di tempo che di denaro. Se da una parte la valutazione dell’aspetto economico è sicuramente una delle priorità prima di scegliere quale piscina installare nel proprio giardino, dall’altra bisogna considerare che ogni vasca si caratterizza anche per alcuni specifici costi di manutenzione che prescindono da quelli iniziali d’acquisto. Questi possono variare e dipendono sia da spese variabili che da spese periodiche. Vediamo, quindi, quanto costa mantenere una piscina e come valutare al meglio la spesa alla quale si va incontro subito dopo l’acquisto. 

Quali sono i costi iniziali di installazione di una piscina?

Prima di entrare nel dettaglio dei costi di manutenzione, è utile considerare i costi iniziali di installazione di una piscina, che possono variare notevolmente in base a dimensioni, materiali e tipo di piscina. Per esempio, per una piscina fuori terra il costo varia a seconda delle sue specifiche. Si tratta, infatti, di una cifra totale che, oltre al prezzo del modello scelto, comprende anche le spese di installazione, di montaggio e di manutenzione della piscina stessa. Per questo motivo si possono individuare differenti fasce di prezzo. Ad esempio: nella fascia economica (da 100 a 500€) ci sono i modelli gonfiabili, di piccole e medie dimensioni mentre quella media (da 500 a 5000€) comprende le piscine fuori terra con struttura rigida in metallo, piscine in legno o simil-legno con dimensioni che possono variare da medie a grandi. La fascia di prezzo più alta (oltre 5000€), infine, comprende le piscine modulari in acciaio, piscine con rivestimenti di alta qualità, piscine con accessori avanzati. 

La spesa per la costruzione di una piscina interrata, invece, può includere differenti prezzi, come i costi per la costruzione della struttura (scavo e installazione) e quelli che servono per le autorizzazioni per una vasca a norma di legge. A causa della sua struttura e della normativa esistente, l’iter burocratico da seguire può essere infatti complesso e i passaggi da seguire numerosi.

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Quali sono i costi di manutenzione ordinaria?

La manutenzione ordinaria di una piscina comprende tutte le attività regolari e periodiche necessarie per mantenere l'acqua pulita e sicura, nonché per preservare la struttura e le attrezzature della piscina in buone condizioni. Ecco nel dettaglio, i costi da valutare quando si decide di acquistare una piscina:

1.      Costo dell’acqua

Il primo fattore da prendere in considerazione nella fase iniziale è il costo dell’acqua. Una spesa imprescindibile perché, come è facile intuire, avere una vasca ben funzionante implica l’utilizzo di una grande quantità d'acqua. Facendo un esempio: per riempire una piscina dalle dimensioni di 10x5 metri e dalla profondità di 1.8 metri sono necessari 90 metri cubi. Gli elementi coinvolti nel calcolo del preventivo per il costo dell’acqua sono molteplici e comprendono tutte quelle operazioni che devono essere svolte prima di riempire effettivamente la piscina, ovvero quei trattamenti necessari per avere una qualità dell’acqua sempre elevata e conforme agli standard previsti per legge (pulita, trasparente e priva di batteri). È necessario, dunque, che ci sia un corretto bilanciamento tra il pH, la TAC e il TH:

  • il pH deve garantire un’acqua neutra: il livello suggerito perché si possa considerare tale è compreso tra 7 e 7.4. Se il pH è superiore, l’acqua sarà basica mentre, al contrario, se inferiore l’acqua risulterà acida;
  • il TAC fa riferimento alla concentrazione di carbonati disciolti nell’acqua e va controllato prima del pH;
  • il TH indica, invece, la durezza: se troppo alto, è possibile regolarlo facilmente con specifici prodotti.

È importante, inoltre, ricordare che in occasione del primo riempimento della vasca, spesso ad inizio stagione, tali costi si accompagnano ad ulteriori spese, come quelle inerenti alla pulizia e ad eventuali riparazioni della struttura stessa.

2.      Costo della pulizia

Un'altra spesa che periodicamente ricorre è quella inerente alla pulizia ed igienizzazione della piscina; operazione che va effettuata non solo durante la stagione di utilizzo ma anche prima di procedere al riempimento e dopo lo svuotamento definitivo. 

La pulizia più semplice da svolgere e che va realizzata con regolarità è quella che riguarda la superficie dell’acqua. Questa può essere eseguita in autonomia, senza dover ricorrere a professionisti con attrezzature basiche (retino e asta telescopica), utili per rimuovere lo sporco e i detriti, come gli insetti che si trovano in piscina o le foglie che galleggiano sulla superficie. Se questi vengono lasciati nella vasca, infatti, si potrebbe correre il rischio di intasare il filtro e, di conseguenza, di dover poi sostenere costi di sostituzione dello stesso, che si riveleranno decisamente maggiori. 

Una seconda occasione di pulizia è quella che si presenta dopo lo svuotamento al termine del periodo d’uso per evitare la formazione di sporco persistente e possibili funghi e alghe. In questo caso, le parti che necessitano di una maggiore attenzione sono la linea di galleggiamento, gli skimmer, le pareti e il fondo. Anche in tal caso, basterà servirsi di una spazzola con manico telescopico. Infine, per preservare la qualità dell’acqua e il suo livello di pulizia è necessario effettuare l’aspirazione, attraverso apposite attrezzature:

  • aspiratore manuale
  • pulitore idraulico, i cui costi variano a seconda della qualità e funzionalità; 
  • robot automatico da piscina che, invece, prevede un costo notevolmente maggiore.

3. Costo dell’elettricità per la piscina

I costi di elettricità per la piscina sono per la maggior parte generati dalla pompa di calore. La scelta dell’impianto per riscaldare la piscina e garantire sempre delle temperature piacevoli deve essere orientata a prodotti di alta qualità e soprattutto efficienti: sostenere un costo d’acquisto più elevato per un prodotto a basso consumo si rivelerà vantaggioso per il futuro, perché consente di avere, costi di corrente elettrica e di esercizio non eccessivamente alti.  Esistono, inoltre, altri due elementi che influiscono sul costo generale dell’energia elettrica: il filtro e il ricircolo dell’acqua. Si tratta di due impianti che devono essere utilizzati con costanza, anche per 12 ore al giorno, durante la stagione di utilizzo al fine di garantire un livello dell’acqua sempre adeguato ed una pulizia costante.

4.      Costi di apertura e chiusura della piscina

All'inizio e al termine della stagione di utilizzo è sempre consigliato coprire la vasca, così da preservare la struttura. Sarà quindi necessario sostenere un costo per la chiusura della piscina e, dunque, investire in una copertura per piscina che consente svariati vantaggi, come per esempio:

  • riduzione dell’evaporazione dell’acqua e, dunque, un minor utilizzo del riscaldamento;
  • diminuzione del consumo di additivi chimici;
  • calo della quantità di acqua necessaria per ripristinare il livello ottimale della vasca, dal momento che con la copertura si eliminano i rabbocchi periodici;
  • taglio dei costi e del tempo necessari per la pulizia, perché il telo consente anche di evitare l’ingresso dello sporco nella piscina.

Quanto costa mantenere una piscina?

Per riepilogare, ecco una panoramica dei principali costi associati alla manutenzione di una piscina:

1. Prodotti Chimici

  • Cloro: il costo può variare da 50 a 200 euro all'anno;
  • pH regolatori: circa 20-50 euro all'anno;
  • Altri additivi: come alghicidi e flocculanti, che possono aggiungere altri 20-50 euro all'anno.

2. Elettricità

  • Sistema di filtraggio: il costo può variare da 150 a 300 euro all'anno, a seconda della tariffa energetica e delle ore di funzionamento;
  • Riscaldamento: se si utilizza un riscaldatore per la piscina, i costi energetici possono aumentare significativamente, da 200 a 1000 euro all'anno, a seconda del tipo di riscaldatore e dell'uso.

3. Acqua

  • Rabbocco: l'evaporazione e gli schizzi richiedono rabbocchi periodici. Questo può costare da 50 a 200 euro all'anno, a seconda della dimensione della piscina e della tariffa dell'acqua locale.

4. Pulizia e Manutenzione

  • Aspirapolveri e robot: l'acquisto iniziale di un robot pulitore può costare tra 300 e 1500 euro. La manutenzione annuale può variare da 50 a 100 euro;
  • Accessori di pulizia manuale: reti, spazzole e altri accessori possono costare tra 50 e 100 euro all'anno;
  • Servizi di manutenzione professionale: se si opta per un servizio di manutenzione professionale, il costo può variare da 500 a 1500 euro all'anno.

5. Riparazioni e sostituzioni

  • Rivestimenti e parti: sostituire parti danneggiate come rivestimenti, guarnizioni e pompe può costare da 100 a 500 euro all'anno;
  • Eventuali riparazioni: costi aggiuntivi possono essere necessari in caso di riparazioni impreviste.

6. Coperture

  • Coperture isolanti: per ridurre la perdita di calore e l'evaporazione, il costo varia da 50 a 500 euro per l'acquisto iniziale, con una durata di diversi anni.

I vantaggi di una piscina modulare

Quando si decide di acquistare una piscina è importantissimo sapere quali sono i costi di mantenimento ordinario a cui si va incontro e capire con quale frequenza vanno sostenuti. Di fatto, questi costi non sono fissi e universali, ma dipendono dalla grandezza della piscina e da alcuni fattori funzionali che variano a seconda del prodotto scelto. Proprio per questo, le piscine Unica Pool sono la soluzione perfetta: grazie al loro design modulare, consentono di partire da una piscina di piccole dimensioni, per ridurre i costi, ed in seguito di allargare l’ambiente con funzionalità extra e con servizi aggiuntivi in base alle proprie esigenze, fino ad avere, se si desidera, uno spazio dedicato al relax decisamente più ampio.

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