Per assicurarsi che la propria piscina sia sempre pulita ed efficiente, è necessaria una frequente manutenzione dell’intero impianto al fine di mantenere l’acqua costantemente igienizzata ed evitare problematiche spiacevoli, come la formazione delle alghe, i residui di sporcizia e danni per la salute dei bagnanti. 

Tra le diverse attività di manutenzione che assicurano longevità e funzionalità ad una piscina, una delle più importanti è sicuramente il trattamento dell’acqua, in particolare in riferimento alla sua sanificazione con il cloro: una sostanza chimica dalle proprietà disinfettanti, sbiancanti e antiossidanti, estremamente efficace nel contenimento di funghi e batteri.

Tuttavia, il cloro potrebbe essere particolarmente dannoso per l’uomo, poiché causa di irritazioni e infezioni agli occhi, alla pelle e alle vie respiratorie. Per questo motivo è molto importante conoscere il quantitativo adatto alla propria piscina e scegliere il giusto prodotto seguendo attentamente le istruzioni riportate. In questo modo è possibile sfruttare tutti i benefici di questa sostanza senza correre alcun rischio.

Perché è importante il cloro in una piscina

Nel dettaglio, il cloro è un elemento chimico dall’alto potere disinfettante, utilizzato soprattutto per la depurazione delle acque di acquedotto e come componente di molti articoli per la sterilizzazione e la disinfezione della casa e dei tessuti, come ad esempio la candeggina. Un altro uso frequente del cloro riguarda il mondo delle piscine, ambito nel quale questa sostanza si rivela particolarmente adatta come sanificante per l’acqua delle piscine, sia pubbliche che private.

Utilizzato con regolarità e nelle giuste dosi, il trattamento al cloro contribuisce a mantenere pulita, limpida e ben igienizzata l’acqua della piscina, rendendola totalmente sicura per i bagnanti. In aggiunta, grazie alle proprietà antibatteriche e disinfettanti, il cloro evita la proliferazione di funghi e batteri: una volta entrato a contatto con l’acqua, infatti, il cloro sviluppa l’acido ipocloroso che elimina batteri e microrganismi, garantendo un ambiente salubre e sanificato.

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Come dosare correttamente il cloro da aggiungere in piscina

Il valore di cloro libero si misura per ppm (parti per milione) e, secondo le disposizioni dell’Autorità Sanitaria, nelle piscine private dovrebbe essere compreso tra 1 ppm e 1,5 ppm. Nonostante sia un elemento fondamentale per la sicurezza e la pulizia della piscina, il cloro è un prodotto chimico che potrebbe recare seri danni alla salute dei bagnanti:, di conseguenza è importantissimo verificare frequentemente i suoi valori per assicurarsi che non superino quelli raccomandati.

Per mantenere l’acqua della propria piscina sempre pulita e sanificata, il trattamento al cloro deve essere effettuato periodicamente e il suo dosaggio deve tener conto di alcuni fattori:

In commercio, esistono diverse tipologie di cloro in forma liquida, solida o granulare: la scelta dipende dal volume dell’acqua da trattare e dalle preferenze del consumatore. In linea generale, quello più utilizzato è il cloro in pastiglie a lenta dissoluzione da 20, 200 o 250 grammi. In media, una tavoletta da 200 grammi riesce a trattare circa 15/20m3 di acqua, per 7/10 giorni, alla fine dei quali deve esserne integrata una nuova. È importante ricordare che le pastiglie di cloro non devono mai essere liberate direttamente nell’acqua della piscina, ma devono essere inserite nello skimmer o in appositi dosatori galleggianti.

Qual è il giusto dosaggio di cloro per 1000 litri di acqua?

Durante la manutenzione della propria piscina, la clorazione è un’operazione fondamentale per mantenere l’acqua pulita e igienizzata. Se durante il monitoraggio dei valori del cloro ci si accorge di qualche anomalia, è possibile ricorrere a prodotti specifici da dosare correttamente in base alla dimensione della propria piscina.

Un corretto dosaggio del cloro, infatti, deve tener conto sia della quantità di acqua presente nella vasca, sia della grammatura del prodotto da utilizzare, in modo da assicurare una pulizia ben eseguita. Ad esempio, nel caso in cui la propria piscina contenga 1000 litri d’acqua, è necessario inserire in acqua circa 10/15 grammi di trattamento al cloro.

Cloro in piscina: ogni quanto usarlo?

Per poter godere della piscina e del comfort che offre durante i mesi estivi, è necessaria un'attenta manutenzione che comprende il monitoraggio costante dei livelli di cloro. Si consiglia di effettuare tali trattamenti disinfettanti ogni 2/3 giorni, ancora meglio se quotidianamente, aggiungendo il cloro in caso di mancanza.

Soprattutto nei mesi più caldi, la clorazione deve essere effettuata con costanza. Questo perché, con le alte temperature, l’acqua tende a evaporare molto più rapidamente e aumenta il rischio di proliferazione batterica. Il cloro, inoltre, se sottoposto ai raggi UV del sole, tende a deteriorarsi con più velocità. Per questo motivo, per mantenere la propria piscina pulita e igienizzata, è consigliato intervenire con trattamenti piuttosto frequenti.

In particolare, la manutenzione ordinaria prevede l’utilizzo del cloro lento, a rilascio graduale e continuativo. Questa tipologia di cloro può essere utilizzata anche durante la stagione estiva, quando la piscina è frequentata dai bagnanti, perché non risulta dannosa per la loro salute. Si tratta di una sostanza che assicura una sanificazione costante e di lunga durata.

Al contrario, prima di riaprire la propria piscina e prepararla alla stagione estiva, è necessario effettuare un trattamento d’urto a base di cloro shock. Questo tipo di sostanza ha un indice di assorbimento molto più rapido e assicura una disinfezione e sanificazione della piscina molto più profonda rispetto al cloro a lento rilascio. La clorazione shock è particolarmente consigliata in tre casi:

Nel dettaglio, questo trattamento riesce a eliminare efficacemente la sporcizia, le impurità e i microrganismi presenti nell’acqua, effettuando una vera e propria azione d’urto per garantire una sanificazione completa della vasca.

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